V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
hofanec |
Inserito il - 17/05/2007 : 07:29:29 Lesson 17 (seventeen)
Eccovi la foto di un "soffietto macro". Si tratta di un sistema "a slitta" che sostiene un tubo di tela nera flessibile. La tela ha lo scopo di impedire l'entrata della luce e di renedere possibile l'allungamento o l'accorciamento del tubo stesso per adattarlo alle varie necessità.
Immagine:
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Alle due estremità ci sono gli attacchi da un lato, per l'obiettivo fotografico, e dall'altro per la macchina fotografica. Così possimo allontanare o avvicinare la lente Obiettivo dalla pellicola, o sensore, a nostro piacimento. Nella pagina "Come fare.." del sito wwmcat, è descritto lo smontaggio della webcam, da usare come macchina fotografica dopo avergli tolto l'obiettivo, per fissarla sul lato dove andrebbe il "corpo" della macchina fotografica. In effetti non è una cosa poi così necessaria perchè possiamo fissare la webcam con della plastilina nera preoccupandoci di "otturare" qualunque foro possa far passare luce dentro il tubo. La cosa che più risalta nel soffietto è la presenza di viti per spostare il tubo avanti e indietro. Queste viti hanno un movimento "micrometrico". Se così non fosse sarebbe piuttosto difficile mettere a fuoco il soggetto. Non dimentichiamo questo strumento serve per fotografare oggetti di pochi millimetri e che a queste dimensioni la "profondità di campo" diventa mimima. Se stiamo inquadrando una conchiglia di 2 mm e quindi l'intera inquadratura potrebbe esser di mm 3x4, la profondità di campo potrebbe ridursi a meno di 1 decimo di mm.
Riepilogando la nostra situazione fotografica comporta: 1) esasperazione dei difetti ottici dell'obiettivo 2) perdità quasi totale della luminosità 3) necessità di movimenti inferiori al decimo di mm.
Un suggerimento per ottenere una messa fuoco accettabile: una volta inquadrata correttamente la conchiglia, mettete a fuoco la sua parte più esterna, cioè quella più vicina all'obiettivo, poi spostate la messa a fuoco sui bordi della conchiglia. Ripetete più volte questa manovra per "sentire con la mano" quali sono le due posizioni estreme di messa a fuoco, poi fermatevi in un punto intermedio tra i due. Questa manovra è detta "messa a fuoco a tre quarti". Inutile dire che in queste condizioni occorre disporre di luce adeguata e si devono anche tentare varie posizioni delle luci per ottenere il risultato migliore. Si possono usare pezzi di carta bianca o anche piccoli pezzi di specchio, fissati su cartoncini, per riflettere luce nelle zone più necessarie.
Nella macrofotografia ad ogni allontanamento dell'obiettivo dal sensore corrisponde una nuova distanza, dall'obiettivo, di messa a fuoco del soggetto. Questo vuol dire, e lo vedremo nella sezione "fai da te fotografico", che potremmo costruirci un tubo di lunghezza fissa alle cui estremità fissare obiettivo e webcam, accontentandoci di un ingrandimento fisso che , però potrebbe coprire, ad esempio una inquadratura di mm 5x3. Questa superficie potrebbe essere adeguata sia per conchiglie di 1 che di 5 millimetri. |
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