Malachia - WWMCat - Dedicato agli amanti della Natura
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 Molluschi extramediterranei da identificare
 85 perle in una sola Pinctada margaritifera

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Hurgada92 Inserito il - 21/07/2011 : 12:21:47
Una ventina di anni fa, a Hurgada in Egitto sul mar Rosso, ho trovato un’ostrica perlifera (Pinctada margaritifera “credo” erythrensis) con all’interno 85 piccole perle e con in più molte mezze perle su entrambe le valve.

Prima di tutto sto cercano di capire se si tratta effettivamente di una Pinctada margaritifera erythrensis o se invece posso aver trovato una sottospecie sconosciuta di Pinctada margaritifera che ha la capacità straordinaria di produrre contemporaneamente molte perle.

Potete leggere tutta la storia sul portale in inglese www.karipearls.com al link:
http://www.karipearls.com/discovery-of-85-natural-pearls-in-the-same-oyster.html

dove trovate i collegamenti agli articoli, più estesi, pubblicati su siti italiani.

I portali che hanno pubblicato la notizia sono piuttosto di nicchia, sto perciò tentando di divulgala inviando Email alle pagine web di diversi quotidiani e riviste, compresi “La Repubblica”, “Corriere della Sera” e “The Telegraph”, che avevano pubblicato la notizia dell’ostrica con 26 perle trovata in Libano, ma credo che non vengano neppure lette, sto trovando un vero e proprio muro di gomma.

In sostanza sto cercando anche di capire se il mio è effettivamente un caso unico, e che come tale dovrebbe occupare le prime pagine dei quotidiani e riviste scientifiche di tutto il mondo, o se invece si verifica con una certa frequenza, in questo caso sarebbe doveroso rettificare tutte le “frottole” che vengono scritte sul giornali e web, solo per tenere alto il prezzo delle perle naturali.

Gianpiero Piva


Allegato: Certifificazione CISGEM.pdf
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16   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Hurgada92 Inserito il - 12/01/2013 : 11:57:46
Segnalo che un mio articolo è stato pubblicato sul “Notiziario SIM”, della Società Italiana di Malacologia, vedi link:

http://www.societaitalianadimalacologia.it/Notiziario/Notiziario_SIM%2030%20(07-12).pdf

Pag 35,36,37 (pag 10,11,12 dei contributi).

Inoltre un gemmologo italiano ed esperto di perle ha pubblicato sul suo blog un articolo sul mio caso, vedi link:

http://genisi.com/blog/blog/varie/85-perle-naturali-in-una-sola-ostrica/

Comunque in due anni non sono ancora riuscito a capire se ho trovato qualcosa di almeno interessante o se si tratta di una semplice curiosità, nemmeno degna della “Settimana Enigmistica”.

Dalle fotografie di Pinctada di grosse dimensioni che ho trovato sul web e anche dagli esemplari che io stesso ho trovato in altre zone del Mar Rosso ed in altri luoghi in abito Indo/Pacifico, devo constare che il mio esemplare ha le valve decisamente più convesse delle altre, quindi morfologicamente più adatte a contenere più perle o perle di grosse dimensioni.
Tale caratteristica non indica di per se che si possa trattare di una specie a se stante o, più probabilmente, di una sottospecie di Pincatda margaritifera, l’unica sottospecie della quale è stato sequenziato il DNA è la Pincatda margariti fera Cumingii, quella che produce le perle nere.

Se da più di un secolo si legge che le specie di Pinctada più grosse (maxima e margaritifera) sono anche quelle che producono naturalmente meno perle e sono anche le più difficili da coltivare, i casi documentati conosciuti sono solo quelli di Pinctada radiata e fucata, decisamente più piccole, vi dovrebbe essere interesse a verificare se nel mio caso si possa trattare di una sottospecie sconosciuta, attraverso l’analisi del DNA di esemplare prelevati nello stesso banco, la cosa invece viene ignorata o trattata con fastidio come avevo già scritto in precedenza.

Ciao

Gianpiero
Hurgada92 Inserito il - 31/05/2012 : 12:48:34
Caro Mimmo,

io sono pronto ma la cosa non dipende solo da me, proverei a sentire il biologo Pisano, per capire se sono interessati, a questo punto ti mando i riferimenti in messaggio privato.

Gianpiero
Doram Inserito il - 31/05/2012 : 10:32:07
Caro Giampiero
l'Associazione Malachia ha un riconoscimento legale nazionale, ma siamo ancora troppo giovani (io in particolare ) per poter sapere quello che possiamo o non possiamo fare. Però tentar non nuoce
Per il trasporto è sufficiente un contenitore plastico ermetico e alcool puro (quello bianco).
Per le autorizzazioni, anche se all'estero, possiamo provarci, se e quando sei pronto.

Mimmo
Hurgada92 Inserito il - 31/05/2012 : 09:04:48
Grazie Mimmo,

il problema è che, secondo la dr.ssa Leonardi e credo abbia sicuramente ragione, i resti di mollusco della mia conchiglia non ne permettono l’estrazione del DNA, perche troppo piccoli vecchi e sicuramente inquinati, è possibile solo un’analisi morfologica e ho già le radiografie.

Sono da mesi in contatto con un biologo evoluzionista dell’università di Pisa, che sta lavorando al “Progetto Pinctada”, in questo momento sta analizzando delle Pinctada radiata ricevute da colleghi maltesi, gli ho proposta un’analisi morfologica del mio reperto e attendo risposta.

Certo sarebbe interessante analizzare delle Pinctada margaritifera provenienti dal banco dove ho trovato la mia, ammesso che dopo 20 anni ve ne siano ancora, occorre però un permesso speciale del governo egiziano, organizzarne il trasporto in condizioni vitali e solo io posso indicare il luogo del ritrovamento e dovrei essere presente.

Se a Pisa fossero disponibili a fare le analisi, l’associazione potrebbe provare a vedere se la cosa è fattibile, anche se la vedo molto complicata.

Se vuoi ti do i riferimenti in messaggio privato.

A presto.

Gianpiero Piva
Doram Inserito il - 30/05/2012 : 20:29:21
Se trovi il modo di farla analizzare, per le autorizzazioni possiamo provare come Associazione.

Mimmo
Hurgada92 Inserito il - 30/05/2012 : 18:18:21
Scusate ma credevo che la cosa fosse chiara, io avevo inserito la domanda nel forum sulla classificazione della specie, la dr.ssa Leonardi ha concluso che ci si debba limitare a considerarla una Pinctada margariti fera e che non si possa considerare la sottospecie erythrensis, in quanto non è mai stato sequenziato il genoma.

Quello della sottospecie cumingii è stato sequenziato, ma si tratta dell’”ostrica” che produce le perle coltivate nere di Tahiti, tra le più preziose sul mercato, non mi sembra facile ottenere i permessi per un prelievo su quel banco per estrarne il DNA e poi, chi potrebbe analizzarlo?

Nappy, sulla rarità dell’evento non so, ci sono stati due autorevoli esperti internazionali di perle che mi hanno scritto, uno che ha visto casi simili nei magazzini di musei naturalistici ma non mi ha fornito alcun nome dei musei, l’altro che, in base alla sua esperienza, il caso “non è assolutamente raro”, anche questo però non mi ha fornito altre indicazioni.

Ho scritto più volte ad entrambi, mi sembrano almeno poco educati.

La cosa strana è che sul libro di Kunz, vedi link: http://www.amimalakos.com/argonauta/2011-7-12/pg026.htm

viene scritto, poi ripreso da altri autori, che le Pinctada di grosse dimensioni sono quelle che producono meno perle, a differenza delle piccole delle specie radiata e fucata, e per questo, soprattutto quelle del Mar Rosso erano pescate quasi esclusivamente per la madreperla.

Mi piacerebbe raccogliere altre informazioni.

Gianpiero Piva

n/a Inserito il - 30/05/2012 : 12:33:20
nappy io dicevo quindi qual'e' la conclusione riguardo le considerazioni della dottoressa.
e poi nn ho capito cosa ti ha spinto a dedurre che io nn fossi interessata.
terzo : se nn ti va come scrivo bannami pure
amen
Nappus Inserito il - 30/05/2012 : 11:48:16
Ciao Tarma
Se la conversazione non era di tuo interesse, potevi tranquillamente non rispondere, visto che interessa benissimo agli altri.
Il fatto qua presentato è un fatto unico, irripetibile! fa dedurre che il mollusco viveva in una zona esposta dalle correnti che gli portavano granelli di sabbia in continuazione, il che il mollusco ne ha fatte delle perle.
Il fatto delle perle non è un occasione tanto comune: infatti si trovano comunemente nelle Pteriidae o nei Pinnidae, ma raramente nelle Tridacnidae, negli Strombidae o nei Pectinidae!
p.s. un consiglio, conviene scrivere per intero i nomi degli utenti e non mettere un fastidioso eccetera
Ràzgriz Inserito il - 30/05/2012 : 11:33:56
Quindi cosa?

Ràzgriz

Un viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi.
n/a Inserito il - 29/05/2012 : 23:26:30
scusami tanto urgadaeccetera ma la domanda e': quindi?
Hurgada92 Inserito il - 10/05/2012 : 17:39:30
Del problema della classificazione della mia conchiglia si è occupata La dr.ssa Monica Leonardi, del Museo di Storia Naturale di Milano, si è espressa con certezza sul fatto che si tratta di una Pinctada margaritifera e non ritiene che siano attendibili i riferimenti, che alcuni fanno, a sottospecie della stessa, come “erythrensis”, dato che non vi sono sufficienti casistiche che ne dimostrino l’esistenza, mi ha detto che le differenze di colore, dimensioni forma ed altro, possono dipendere dall’ambiente marino e possono caratterizzare gli esemplari di alcune zone.

Gianpiero Piva
gppiva@libero.it

Hurgada92 Inserito il - 17/01/2012 : 11:52:05
Segnalo che il mio articolo, in italiano ed inglese, sul ritrovamento delle perle è stato pubblicato su "Argonauta", rivista on-line dell'Associazione Malacologica Internazionale, www.amimalakos.com
vedi link:

http://www.amimalakos.com/argonauta/2011-7-12/pg026.htm

Credo che l’articolo possa fornire maggiori e più dettagliate informazioni in merito, per poter identificare meglio la specie.

Gianpiero Piva
Hurgada92 Inserito il - 21/07/2011 : 22:11:39
Grazie Aldo,

è vero, la natura spesso ci sorprende e ci fa anche regali, dei quali non riusciamo a cogliere la portata.

Gianpiero
aldo Inserito il - 21/07/2011 : 19:37:16
Ciao;

Complimenti per l'eccezionale scoperta, la natura ancora una volta ci sa sorprendere.
Belle anche le foto e le esaurienti nozioni.

Aldo Cappon
Hurgada92 Inserito il - 21/07/2011 : 16:00:46
Grazie Maria,

la tua analisi coincide con quello che penso anche io e che ho esposto in alcuni articoli sui portali che hanno pubblicato la notizia.

In mesi di ricerche sul web ho letto che le “ostriche” di acqua dolce possono produrre, anche in modo naturale, addirittura più di cento perle e che anche le ostriche di acqua salata del genere Pteria, in particolare Pteria sterna possono produrre molte perle naturali, ma per quanto riguarda le ostriche perlifere ”classiche”, quelle del genere Pinctada ne possono produrre eccezionalmente alcune ma non certo in numero elevato come la mia, per questo sto cercando di capire, per ora senza successo, se si tratta di una Pinctada margaritifera erythrensis o no, e se si tratta di un caso unico.

Ciao.

Gianpiero
TZUNAMY Inserito il - 21/07/2011 : 15:15:13
ciao Gianpiero
non sono una esperta di perle ne di ostriche perlifere ma da quel poco che ne so ti posso dare il mio parere. Secondo me l'ostrica da te ritrovata è un'eccezione perchè di solito in natura è già raro trovare una perla per esemplare figuriamoci trovarne 85 nello stesso. So che si possono innestare diversi nuclei nelle ostriche di fiume coltivate ma non credo in quelle marine che sono molto delicate(ma parliamo di perle coltivate!!). Secondo me la tua ostrica è stata vittima di qualche incidente per cui ha inglobato parecchi corpi estranei e per difendersi ha cominciato a ricoprirli di madreperla, oppure è stata attaccata da parassiti che sono stati isolati e resi innoqui sempre ricorrendo alla madreperla da cui le numerose perle da te ritrovate. Ribadisco che questo è ciò che penso, un mio parere personale ma potrei sbagliarmi. Complimenti per il ritrovamento secondo me eccezionale!!!
Maria

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