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Paolone
Moderatore
Regione: Sardegna
Prov.: Sassari
1607 Messaggi |
 Inserito il - 13/01/2008 : 22:12:40
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Londra di questa stagione non è molto ospitale, anche se devo convenire con voi che ha un certo fascino arcano: la nebbia, i lampioni a gas, il calpestio dei cavalli sull' acciottolato che prende degli echi indefiniti... tutto questo dona alla città un' atmosfera sospesa, fuori dal tempo.
Un tempo ideale, per contro, anche per tutte le specie di malviventi che infestano i quartieri del porto e che si spingono, quando possono, sino ai nostri eleganti quartieri della City in cerca di colpi a danno di qualche ricco bottegaio o intenti a trafugare qualche cadavere dalla Morgue a beneficio dei nostri giovani chirurghi.
Quindi, proprio in queste fredde serate di gennaio, è molto probabile fare incontri disdicevoli e posso pensare che se il mio Amico non mi avesse prestato il landò, ora, invece di conversare amabilmente con voi di fronte ad un caminetto scoppiettante con un Wisky in mano, potrei essere disteso per terra.
Vi chiedo scusa sa non mi sono presentato, ma preferirei mantenere il riserbo sul mio nome e su quello del mio Amico, ed il motivo spero vi si palesi con il prosieguo della nostra conversazione.
Il mio Amico, perchè di lui voglio parlare, si chiama Mauro D.
Di nobile discendenza pur se di costumi semplici e schivi, è noto negli ambienti della scienza come mente eccelsa e poliedrica, specialista in cose di natura, è tutt' ora considerato una delle punte di diamante della London Accademy.
Me lo vedo: alto, magro, elegante con quel suo caratteristico cappotto che fa pendant con il berretto, foulard e lente di ingrandimento in mano, dirmi, mentre svela un mistero, "elementare, mio caro amico!".
Devo rendergli merito: per quanto non mi si possa considerare nè ignorante, ne tantomeno stupido, il mio Amico mi stà una spanna sopra. Eppure mai un gesto di sufficienza o, ancora meno, di insofferenza... semmai sempre quel suo caratteristico modo di interloquire: "elementare, mio caro amico", che dopo tanti anni evoca in me sensazioni di affetto e gratitudine per la considerazione di cui mi onora.
Scusate, attizzo il fuoco...
Perchè mai ho voluto parlarvene?
Negli ambienti scientifici e giornalistici si sussurra che un giovane scrittore a corto di idee... mi pare che si chiami Arthur Doyle, forse Arthur Conan Doyle, abbia deciso di scrivere dei romanzi sulle avventure del mio Amico.
Questo mi ha messo in allerta: come può un novello romanziere rendere giustizia agli alti contributi scientifici dovuti al genio di M.D?
Mi pare più appropriato che possiate sentire dalla mia viva voce l' apologia ti questa grande personalità... e per il resto... potrei scommettere che quello scrittore sconosciuto sarà destinato a precoce oblio!
Cordialmente vostro, dott. P.L.
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Modificato da - Paolone in Data 14/01/2008 22:00:59
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giubit
Moderatore
Regione: Veneto
Città: Verona
652 Messaggi |
 Inserito il - 14/01/2008 : 08:40:32
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Gentile dottor P.L.
anche se non ho ancora avuto l’onore di conoscerla personalmente mi pare di conoscerla da sempre.
Le sue eleganti proposizioni, piane, scorrevoli, forbite, scorrono sempre velocissime mentre le leggo e nella mia mente si accentua il piacere della conoscenza che lei apporta.
La seguirò con costanza nella sua escursione letteraria che certamente non mancherà di suscitare in me nuove emozioni e nuovi stimoli.
Il tratteggio della prima parte del personaggio di cui scrive e la promessa di narrarne le sue gesta e le avventure mi rallegra, avendo anch’io conosciuto, se non faccio un madornale errore, per altre vie, la sua eccelsa e poliedrica mente e la sua grande umanità.
Con immutata stima, dott. G.B.
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Elementary, my dear friend!
